(Perdonami se non ti ho salutato, se non ti ho visto, se ho persino fatto finta di non vederti). Sai, sono come quel folle che corre a cercarsi per le strade del mondo, mentre è inseguito soltanto da un’ombra meschina.
Io sono quella che che non ama le mezze misure, non sopporto la gente paranoica e soprattutto non tollero le prese in giro. Io sono quella che sfida anche se stessa, quella che lotta, ma anche quella che “piange” quando gli altri sorridono. Io sono quella ribelle perché la vita ha scelto troppe volte per me e anche tanto da farmi capire che questa vita va vissuta come un campo di “battaglia”.
Ci sono persone che in chiesa si battono il petto, ma che appena ne escono bastonano le persone che hanno intorno.
La difficoltà non è tanto di divenire padre quanto quella di fare il padre.
La speranza “folle” è bella perché è calda, è quella cosa selvaggia che anche se distrutta rinasce in noi come una fenice.
Ma quale pazienza! La mia è finita da un pezzo. Non ho più tolleranza nei confronti di chi spreca il suo tempo in chiacchiere e cattiverie varie! Io sarò anche un “Buono” ma quando la pazienza e la tolleranza terminano a diventare il “Cattivo” non ci metto molto!
Me ne staranno dicendo di tutti i colori dietro, ma non sanno che a me l’arcobaleno è sempre piaciuto.