Andrea De Candia – Poesia
I poeti già sono pochi, ma ancora più pochi sono quei poeti grandi nella semplicità.
I poeti già sono pochi, ma ancora più pochi sono quei poeti grandi nella semplicità.
Ballare è la poesia dei piedi.
Scrivere poesie è una vocazione.
Migliorare è avvicinare sempre di più il proprio peggio al proprio meglio.
Ohimè! O vita! Per queste domande sempre ricorrenti, per la folla infinita di infedeli, per le città piene di sciocchi, per il mio continuo rimproverarmi (poichè chi è più sciocco di me e più infedele?), per gli occhi invano assetati di luce, per gli oggetti perfidi, per la lotta sempre rinnovata, per gli scarsi risultati di tutti, per le sordide folle che vedo attorno a me avanzare con fatica, per gli anni inutili e vuoti di coloro che rimangono, con il resto di me avvinghiato, la domanda, Ohimè! Così triste, così ricorrente – cosa c’è di buono in tutto questo? Ohimè! O vita![risposta]Che tu sei qui – che la vita esiste, e l’identità, che il potente spettacolo continua, e tu puoi contribuire con un verso.
La televisione è quel luogo in cui ci si spoglia della propria pelle per indossare frivolezze.
L’inghilterra ha avuto dei geni assoluti, dei poeti meravigliosi.