Andrea De Candia – Stati d’Animo
Sono unico, unico come l’altezza dei miei occhi da terra.
Sono unico, unico come l’altezza dei miei occhi da terra.
Nella luce spettrale lui vide i capelli splendenti della ragazzina, la sua bocca serrata, i suoi occhi schietti; sentì il calore del suo respiro, percepì il profumo familiare della sua carne.
Scendere nelle acque profonde e fresche del mare, è come cercare nell’infinito di noi stessi. L’esperienza è addentrarsi e perdersi per un po’ di tempo in luoghi lontani dalla percezione umana, accerchiati da una natura diversa ed affascinante, accompagnati ogni secondo dal suono fluido e l’immagine turbinosa delle bolle. Se guardi in alto vedi un muro d’acqua e ti rendi conto di quanto sei minuto come uomo in confronto alla mole spaventosa degli abissi. Questo significa essere subacquei, una delle esperienze interiori più appaganti e dense d’amore a cui ho preso parte.
Riflettevo sul fatto che ci divertiamo un po’ troppo ad essere i Dottor Frankenstein della situazione. Ci teniamo più persone, facendo dell’abuso di numero e quantità, il suppletivo per sopperire alla scarsezza di qualità, per la nostra eterna indecisione, o per la passione sconsiderata per le scarpe che ci invita a calzare i nostri teneri piedini in più babbucce contemporaneamente. Ci teniamo il visino angelicato di uno, il saperci fare dell’altro, l’istinto animale dell’altro ancora, il sorriso del lattaio, la simpatia del fruttivendolo, le rime baciate del poeta. Il corpo di uno e l’intelligenza dell’altro ancora. Tanti pezzi di puzzle, tessere di un mosaico d’un quadro variopinto.
Ho sempre amato il mare perché nel suo profondo blu posso annegare i miei pensieri più tristi.
Ho perso tanto per non perdere la vita dietro ai rimpianti.
Se imparerai la virtù dell’altruismo, tutto ti sembrerà diverso ai tuoi occhi, anche la vita ti dimostrerà che alla base di ogni grandezza c’è sempre la “bontà”!