Andrea De Candia – Vita
Se la normalità è un eccesso inconsapevole, il normale è un incolpevole estremista.
Se la normalità è un eccesso inconsapevole, il normale è un incolpevole estremista.
Quando si cade bisogna rialzarsi, questa è la vita. Poi arriva quel giorno in cui non ce la fai, le gambe non reggono, gli addominali non cooperano. E allora rimani lì, seduto, privo di forze, fragile e mentre guardi tutto dal basso capisci che a volte è importante proprio questo, rimanere fermi, comprendere la propria fragilità e accettarla. Perché a volte questo è l’unico modo per poter ricominciare.
Tutto quello che sei non è quello che hai, ma quello che dai.
Ascoltare, capire il significato di ciò che sentiamo, bisognerebbe imparare a cogliere quello che di bello esiste ancora a questo mondo invece siamo capaci di trasformare una dolce melodia in un rumore assordante.
Molte volte osservo il tempo che mi osserva, e seduta sulla riva dei miei pensieri; “Ascolto l’anima che mi ascolta”. Rileggo le emozioni nel silenzio che mi avvolge e mentre guardo ciò che mi circonda, parlo al cuore che mi parla, tra i frastuoni dell’esistenza. Molte volte sono abbagliata da piccoli attimi che attraversano i miei riflessi. Sono attimi che mi riportano al passato dove le radici della mia esistenza hanno assaporato l’essenza delle cose importanti, dei valori della vita. Molte volte mi basta un attimo per comprendere che la ragione… non coincide con il cuore!
A volte capita che la lontananza fisica è minima rispetto a quella che si è creata col cuore…
In questa commedia della vita la parte più difficile da recitare è quella della persona felice.