Andrew Klavan – Libri
Non ho bisogno di dirti che arriverà un momento, e temo che questo momento non sia troppo lontano, in cui magari desidererai di avere preso una divisione diversa, ma a quel punto sarà troppo tardi.
Non ho bisogno di dirti che arriverà un momento, e temo che questo momento non sia troppo lontano, in cui magari desidererai di avere preso una divisione diversa, ma a quel punto sarà troppo tardi.
Tutto era verde: gli alberi, i tronchi coperti di muschio, che ne avvolgeva anche i rami come un baldacchino, la terra coperta di felci. Persino l’aria, filtrata dalle foglie, sembrava verdastra.
I morti erano disposti in fila al centro dela Sala. Harry non vedeva il corpo di Fred, perché era circondato dalla sua famiglia. George era inginocchiato vicino alla testa; la signora Weasley era accasciata sul petto del figlio, scossa dai singhiozzi. Il signor Weasley le accarezzava i capelli e aveva le guance inondate di lacrime.Senza dire una parola, Hermione andò da Ginny, che aveva il volto gonfio e arrossato, per abbracciarla; Ron raggiunse Bill, Fleur e Percy, che gli gettò un braccio intorno alle spalle. Ginny e Hermione si avvicinarono al resto della famiglia e Harry vide i corpi distesi accanto a quello di Fred: Remus e Tonks, pallidi e immobili, sembravano tranquilli, addormentati sotto il buio soffitto incantato.La Sala Grande parve volar via, rimpicciolire, restringersi. Harry indietreggiò oltre la soglia. Non riusciva a respirare. Non ce la faceva a guardare gli altri cadaveri, a scoprire chi altri era morto per lui.
È solo quando impari ad accettare che quel che è stato è stato che puoi usare la tua conoscenza del passato per ingannare il futuro.
Vuoi fare to scrittore? Bene, datti da fare, vivi tutto, ama tutto, odia tutto finché tutto e tutti ti saranno estranei. Allora sarai morto. Allora sarai scrittore.
Le parole sono la voce del cuore.
Così, ben prima che in Dio, crediamo nell’uomo – e solo questo, all’inizio, è la fede.Come ho detto, essa affiora in noi nella forma di una battaglia – siamo contro, siamo differenti, siamo dei pazzi. Ci fa schifo ciò che piace agli altri, ed è per noi prezioso quanto gli altri disprezzano. Inutile dire che ciò ci galvanizza. Cresciamo nell’idea di essere degli eroi – ma tuttavia di un tipo strano, che non discende dalla tipologia classica dell’eroe – non amiamo infatti le armi, né la violenza, né la lotta animale. Siamo eroi femmina, per quel nostro insinuarci nella bagarre a mani nude, forti di un candore infantile e invincibili nel nostro assetto di irritante modestia. Strisciamo tra le ruote dentate del mondo a fronte alta ma con il passo degli ultimi – lo stesso passo schifosamente umile, e fermo, con cui Gesù di Nazareth camminò il mondo per tutta la sua vita pubblica, fissando prima che una dottrina religiosa un modello di comportamento. Invincibile, come la storia ha dimostrato.