Angela Cicolari – Acqua
È strano che “il Serpente” voglia bruciare quel libro. Non sa, forse, che il fuoco con cui sta giocando brucia più del suo.
È strano che “il Serpente” voglia bruciare quel libro. Non sa, forse, che il fuoco con cui sta giocando brucia più del suo.
Più ci saranno gocce d’acqua pulita, più il mondo risplenderà di bellezza.
Se non trovano giustizia e fedeltà dalla loro parte, per quali oscuri e alieni baratri partiranno a cercarle, oltre la croce degli altari?
Il Padre celeste, cercando di invertire il destino e mutare le parole per salvare il suo angelo, uccidendo per allargare il suo regno e renderlo immortale, in realtà ha condannato a morte questo cosmo, e quindi anche sé stesso. Ah, se gli angeli scendessero dai loro piedistalli.
Se si conoscono gli effetti di un’azione, ma poi la si compie lo stesso, vuol dire che quegli effetti sono cercati e voluti.
L’ingenuità qual è? Fidarsi troppo delle persone? La debolezza qual è? Non rispondere sempre pan per focaccia? Dare inizio al male e aspettarsi di ritorno il bene, questa è ingenuità e debolezza insieme.
Macellare qualcuno per avere il suo spirito e la sua essenza, divorarlo, per diventare come quello che si mangia e toglierlo a chi si invidia, è un’equazione inesatta e imprecisa, soprattutto se si parla di spirito, di luce, e lo è per entrambi i risultati. È la differenza abissale tra l’avere e l’essere. Ma se nemmeno gli dèi sanno controllare il potere di queste maschere di spirito, può forse farlo l’uomo? In fondo, poi, siamo tutti gli stessi nella terra e nel cielo.