Angela Cicolari – Frasi sulla Natura
Una delle cose che fa vedere il mondo luminoso e senza ombre è mantenere quella che comunemente si chiama ingenuità, l’innocenza pulita mentre si cammina in una giornata d’estate.
Una delle cose che fa vedere il mondo luminoso e senza ombre è mantenere quella che comunemente si chiama ingenuità, l’innocenza pulita mentre si cammina in una giornata d’estate.
La faccenda è parecchio complicata, lo premetto, ma per chi voglia farsi un’idea di come proceda la natura, pensi al cancro, che uccide tutti i corpi in cui o su cui si è abbarbicato, per poi, adempimento estremo, perire insieme alle proprie vittime.La medesima natura che, in corso d’opera, per così dire, ha programmato a che tutti i corpi cui ha prima offerto l’esistenza inesorabilmente muoiano uno ad uno, come minimo – e se la tèsi regge -, la vita, la ri-sterilizzerà.
Un prato verdesoffice alla carezzaa piedi nudi.Meravigliose sensazionisfumature di colorigoccioline di rugiadasplendential sole nascente.
Si tratta di segliere: in quanto uomini abbiamo la facoltà di meditare la via dell’armonia con l’universo, di attingere a qualcosa di infinitoe di unirci alla realtà universale. Unica e ricca d’amore.
Nel silenzio del mattino, osservo il sole che sorge… i suoi raggi invisibili danno luce poco a poco, mentre l’aria fredda punge il mio viso… nel cielo volano gli uccelli, librandosi liberi nell’infinito come a salutare il nuovo giorno. Se chiudo gli occhi sento la vita che nasce, sento la terra che vibra, sento tutta l’energia della natura che esplode… È la forza della vita, che ci ricorda di quanto sia bello quello che ci circonda… Attingiamo a Lei in ogni momento, nutrendoci avidamente.
L’autunno è bello, quando vedo cadere le foglie delle piante. È bello sentire quel soffio del vento, un po’ freddo. Nello stesso tempo è però triste perché è come se fosse l’agonia della natura.
Dio e il diavolo sono una dualità, metaforicamente, ma non troppo, come in un computer lo zero e l’uno creano un’insieme finito di immagini, parole e programmi. Eppure, adesso, è quello che dalle mie parti si definirebbe un “bauco”. Si potrebbe quindi anche usare il plurale “bauchi”.