Angela Cicolari – Scienza e tecnologia
Una laurea in medicina, più anni di specializzazioni, bastano a far capire la differenza tra maschietti e femminucce?
Una laurea in medicina, più anni di specializzazioni, bastano a far capire la differenza tra maschietti e femminucce?
Il disumano rapimento per raddoppiare lo spirito di questo universo, dell’albero della vita che il Padre celeste vuole replicare e rendere eterno con una macellazione impropria, gli darà il risultato contrario. Troppa energia trasformata in acqua e sole, brucia la vita fino nel profondo, rendendo suo nuovo avversario il Bene, come è sempre stato. L’albero splendente lasciato vivere, o tollerato, vicino ad un fiume, andò troppo vicino alla verità del cosmo e ad intuire la vera natura di Dio, maledetto e fatto diventare “ribelle”, l’angelo decaduto tacciato di vanità. Eppure non tutto è così lineare, ogni spirito dovrebbe essere visto dall’Onnipotente per quello che è, per l’energia effettiva che rilascia nel suo Sistema con la macellazione, la mensa del cosmo. Se è troppa, questo spirito potrebbe andare in contrasto con la struttura universale e con il “luogo” dove Dio e gli angeli si trovano. La matematica non aspira a vendette, non odia, ma spiega. Il risultato immutabile è al di là delle forze di Dio e di Cristo, che pensano solo al potere e a come allungarsi… la vita, il loro punto debole, creature immortali che un tempo erano uomini, è la disonestà. Così dal male e dal maleficio ottengono la morte, incontrano il destino proprio con le azioni con cui cercano di evitarlo. L’albero che rappresenta la vita e le fondamenta del Cosmo, si consuma nel suo nuovo splendore, ha cominciato a marcire al suo interno.
Un sorriso falso non riguarda chi lo riceve, ma chi lo fa.
Le leggi che vuoi far rispettare sono le stesse che dovresti seguire.
Cristo, Cristo, perché mi perseguiti?
Questa volta la maledizione di Dio, oltre che colpire e squartare l’odiata onestà per farne cibo, è rimbalzata come in uno specchio e tornata a lui. Maledizione potente e spaventosa, ma nella furia del momento, di fronte alle parole, e sbavando per l’acquolina, si è dimenticato che siamo tutti sulla stessa barca.
Preferisco essere disingannata nella conoscenza, piuttosto che raggiante nell’incoscienza.