Angela Cicolari – Solidarietà
La mia unica tristezza è vedere la loro illusione.
La mia unica tristezza è vedere la loro illusione.
Vorremmo per voi momenti infiniti di gioia e serenitàsotto un cielo illuminato di stelle e raggi d’oroche vi mostrino il cammino.
Quando la bellezza non è avere (le maschere di spirito che Dio estrae per farne luce) ma essere, quando è trasformata in avere e se è troppo “importante” come dose, può verificarsi di conseguenza un fallout che condanna alla morte, o peggio, chi se ne veste. Il se non è in discussione, è matematicamente certo, semmai è incerto il quando. Un potere inamovibile e abbastanza forte può posticipare questa conseguenza con azioni vergognose ma abbastanza scaltre per avere temporaneamente successo, come riprogrammare la natura per far si che si rovesci addirittura la legge che determina quello che è giusto e quello che è errato, la vita, che diventa morte, e la morte, che diventa vita. Ma così facendo la natura universale, maltrattata e danneggiata fino alle sue radici, porterà quella vita che si voleva salvare, mutare e rendere perenne, a quella fine certa sin dall’inizio. Un limite non può essere superato operando sulla legge che determina il limite. Dio agisce così perché, da quella piattola che è, crede di essere abbastanza in gamba da sopravvivere ad un male, il Suo, superiore al bene che vuole ottenere. È inutile che si convinca che la mia è vanità. Così peggiora il danno che sta compiendo. La matematica non imparerà mai l’umiltà, perché si svolge secondo la sua natura, che non può cambiare. Se si cerca di cambiare l’essenza della legge matematica per trasformarla in quello che la renderebbe più conveniente, questa tracotanza aggressiva è il vero errore di calcolo, la perdizione dell’intera vita per sciuparla nell’avere. Quando il corso dell’evoluzione comincerà la sua linea discendente, consumato da troppa “luce”, energia vitale, sarà il segnale del principio dell’annullamento. Non esisteranno navi di salvataggio, perché non esisteranno posti dove andare. Nessuna percezione del futuro, non quelle che ci sono state di cui Dio aveva il monopolio, si avvererà. La conoscenza che ha preteso di prendersi con la morte per salvarsi, è stato il suo passo falso, e da essa otterrà invece la sua rovina. Non potrà capovolgere questa conseguenza, come lo zero e l’uno costruiscono le pareti dei suoi labirinti, perché un passo del genere è superiore alle sue abilità. Se questa è vanità, sono contenta di esserlo: infatti non mi faccio corrompere dalla ricchezza delle sue maschere, non mi farà cambiare l’asserzione della verità oggettiva e immutabile con vendette e crudeltà, preferisco assecondarlo, dicendogli però che fine farà, a realizzarle anche con il mio stesso sangue perché so dove lo porteranno (dovrebbe ricordarsi che ha ucciso per avidità e invidia chi sapeva migliore di lui e dei suoi figli, e questo non va a suo vantaggio). La possibilità di salvarsi, di liberarsi dalla prigione che ha costruito, Dio l’ha già avuta, e ha preferito scegliere la morte per arricchirsi e raddoppiare la forza del Messia e dei suoi angeli, quindi non ne avrà altre. La salvezza dalle sue azioni non è qualcosa che potrà rubare, perché non esiste nessuno che la possiede. Poi, la merda non è in grado di ritornare e riparare le merdate che fa, non è nella sua natura. È inutile che si incavola con me, se è così, o se crede che io possa fargli qualcosa di male. La vendetta è natura del Cristo, non mia, e l’Essere interiore che fa di una persona quello che è, non cambia. Il male Dio lo sta facendo da solo, è lui soltanto che se lo sta facendo.
Quando si perde il rispetto di una persona, si perde del tutto quella persona.
Sono le nostre piccole e grandi opere di bene, che ci rendono fieri di noi stessi, dando un senso alla nostra esistenza.
Scavare la fossa lentamente, sognare addirittura la fattura della tomba, significa illudersi di fronte a quello che fa parte della vita, della Natura. Principalmente perché la vita e la natura non si possono comandare, né sottometterli ai propri desideri. E poi, c’è il fatto di cosa si diventa, in cosa trasforma questo avere dalla vita di chi è di più. Ma la morale appartiene solo a se stessi, e non si discute. Esiste però il problema matematico di queste azioni, che è oggettivo. La matematica non è desiderio, né si trasforma. L’equazione del raddoppio, e in questo caso non si guadagna, si perde. La questione di un Universo replicato all’interno. Lo spirito che da me Dio toglie per aggiungerlo ai suoi e al suo Cosmo, farà coincidere il momento dell’estinzione di ogni vita che si trova qui e ad li fuori, e la mia, senza più materia né spirito utilizzabile per crearne un altro o vivere da altre parti. I nuovi nati avranno una speranza di vita di migliaia, forse di milioni di anni, nella vita consumata e bruciata ai due estremi nella luce e nella tenebra da uno spirito in conflitto. Quindi, sognare tombe è uno spreco di tempo. Se si toglie per aggiungere, le due parti e l’altra perdono qualcosa, si consumano per motivi diversi. Proprio per questo, le due Morti coincideranno nel tempo.
Nel caso che qualcuno degli Osceni di Dio si renderà colpevole di qualche piccola sparizione, e sa di cosa parlo, può scommettere tranquillamente sulla Madre che i suoi finiranno in un inferno tale che Gli invocheranno supplicando e gridando il suo peggiore, tremendo e caldo degli inferni, al confronto un paradiso misericordioso, senza ottenerlo. Ne sarà direttamente responsabile. È una minaccia/promessa.