Angela Perri – Tempi Moderni
Le scelte giuste non sono mai quelle facili perché richiedono forza di volontà, coraggio e tanta pazienza. Qualità che mancano a molte persone.
Le scelte giuste non sono mai quelle facili perché richiedono forza di volontà, coraggio e tanta pazienza. Qualità che mancano a molte persone.
Non è condividendo immagini e video che denunciano la violenza che si combatte questo schifo, così non si fa altro che pubblicizzarla lasciando crescere nelle persone la rabbia, anche i media usano farlo; è una comunicazione manipolatrice; si influenza e si abitua al male facendolo passare per cosa di normale quotidianità.Non stupiamoci poi se aumentano atti di violenza considerando che ci sono pure cartoni animati e videogiochi per bambini che sono orrendamente violenti e che certe notizie nei Tg dovrebbero essere censurate in certi orari, e molti programmi televisivi sono decisamente da denunciare. La nostra epoca è brutta, la realtà è spesso orrenda, ma la vita è bella, cerchiamo di darle il valore che merita, barattiamoci abbracci e sorrisi, almeno sono gratis e ci donano qualche momento di gioia.
Non smettere di ricordati che di ricordi si muore.
Con i vorrei non si è fatto mai nulla. Con io ci proverò qualcosa si sta muovendo, Con io voglio ci siamo quasi, Con ora basta vado, e mi prendo ciò che voglio veramente se fatto la cosa giusta.
Venti anni addietro sì fatti ingegni si rimanevano inerti ed assiderati nel sopore universale d’Italia: ma i tempi d’oggi hanno ridestato in essi le virili e natie loro passioni; ed essi hanno acquistato tal tempra che spezzarli puoi, piegarli non mai.
Rimpiango il tempo in cui, scrivendo una lettera, la persona amata, nel leggerla, entrava nel profondo della tua anima.
È il contatto che ci manca in una società dove si predilige il rapporto virtuale. Entri in un luogo pubblico e, mentre sei lì che aspetti, son tutti ipnotizzati davanti allo schermo del proprio Iphone. Niente dialogo, scambio di battute, tutto un botta e risposta su Whatsapp, o interminabile interagire coi giochi sui social. Pare non abbiamo più nulla da raccontarci, da inventarci. Solo un copia incolla di link da mandarci, di frasi fatte, di messaggi brevi, magari inaccessibili come codici fiscali, musica da postare, ma il linguaggio è fermo. Trovandoci uno di fronte all’altro o in comitiva ognuno guarda il proprio cellulare, pare sia lui il protagonista di ogni conversazione, sia lui a parlare per noi, più di noi. È il contatto, quello di sguardi, di sorrisi, di discorsi, è il contatto che ci manca.