Quell’aria frizzante della campagna, quegli odori inconfondibili di terra bagnata, quelle luci riflesse che accarezzano i monti, quei silenzi smorzati dallo sciabordio delle sorgenti e dal fruscio dei rami di mandorlo, che sembrano sospesi tra il cielo e la terra, fissano nel nostro sguardo il senso dello stupore.
La stessa mano che accarezza un figlio è in grado di piantare un seme nella terra e con meno cura con cui far crescere il figlio, fa crescere i fiori e il verde che li fa vivere.
Ho cominciato a credere alle fiabe quando ho visto il sole buttato a pancia in giù, su un tappeto celeste, giocare con tanta e soffice pongo bianca.
La rosa del mattino ha della rugiada sui petali: aspetta che il sole la scaldi per schiudersi al mondo.
Guardo in alto, sono uccelli, fermo lo sguardo e sono foglie: effimera presenza e fissa verità. Calda e vellutata al tatto, merda di uccello si schianta sul mio collo.
Cullarmi sopra l’onda del mare, catturare la luce del sole, nutrirmi di sogni, è un sogno quello che chiedo? Diventa realtà se lo sogniamo insieme.
Cosa vuoi che sia un granello di sabbia, da un granello di sabbia può nascere una perla; da un granello di sabbia può nascere un nuovo mondo…