Angelo Cora – Acqua
Non sempre, l’acqua che cade dal cielo si rivela quel fresco piacere da bere.
Non sempre, l’acqua che cade dal cielo si rivela quel fresco piacere da bere.
Chi non sa calcolare, il proprio peso, misura e spessore nel rapportarsi col l’altro, in affari amicizia o amore insegue un’illusione, fatta di spine e di rose che poi lo lascia da solo.
L’altrui m’osserva stupito Come smarrito esemplare. Io li vedo, troppo attaccati al sempre costante abituale.
Il mare, il suo odore, ho un mare dentro, e arriva quando sembra andato via.
In te mare mi perdo mentre parlo, in te mare vivo quel che la vita…
Dentro la pagine chiuse, di un’oscuro passato mentre il leone dormiva, avvolto dai suoi tesori, vecchie volpi ardite, in divise sgualcite, a lavoro cessato, son diventati d’un tratto dottori, per poter agguantare quelle dorate pensioni, mai a loro dovute.
Io adoro la pioggia… e la pioggia adora me!