Angelo Cora – Anima
In quel’addio di mute parole ho visto la paura farsi rancore e la dolcezza in silenzio Diventare, un rimpianto in memoria.
In quel’addio di mute parole ho visto la paura farsi rancore e la dolcezza in silenzio Diventare, un rimpianto in memoria.
Solo sulle salde fondamenta di un’inflessibile disperazione si può d’ora innanzi costruire l’edificio dell’anima.
Il dolore può rendere l’anima pura come l’oro o arida come il deserto.
Sai Dio… volevo parlarti di questa vita, di come l’ho vissuta, di cosa ho visto. Ho imparato che hai creato un mondo perfetto, dove tutto è armonia e pace, in equilibrio…Poi hai creato l’uomo, l’unico essere in grado di distruggere tutto.Sorge spontanea una domanda: perché?È una prova? È uno scherzo? Oppure sei un padre birbone che ci lascia liberi di sfasciare tutto in giardino?Tutto era perfetto senza di noi, gli animali, gli alberi, i frutti, gli oceani, il sole, le stelle… e poi noi… che inquiniamo, ammazziamo, distruggiamo… perché Padre?Noi… e le zanzare… perché Padre?
Un’anima che si sa amata, ma che non sa amare, rivela la propria feccia – ciò che vi è di più basso viene in superficie.
Il cielo sarà pure eterno ma solo io nasco e muoio anche senza nessun sole.
Non ti incontro nelle parole ma nell’emersione della vita dentro la vita.