Angelo Gabriele Mazzolla – Libri
Non bisogna soltanto fotografarli i libri, bisogna anche leggerli.
Non bisogna soltanto fotografarli i libri, bisogna anche leggerli.
Con Jane non stavi nemmeno a pensare se avevi la mano sudata o no. Sapevi solo di essere felice. E lo eri davvero.
“Perché hai preso proprio un pastore tedesco?” Avrebbe potuto dirle: perché una donna in una foto ne aveva uno, ma non lo fece.
Avevo pensato sempre che il destino fosse scritto solo ed esclusivamente da noi stessi, perché se esisteva un destino scritto ed un Dio che faceva le sue volontà noi eravamo solo dei burattini, ed allora che senso avrebbe avuto vivere? Dio ed il destino si sarebbero potuti fare una partitina a risiko invece di creare tutto ciò.
Nella sua testa ora c’erano solo la rabbia e questo sciocco vuoto da dove premeva il dolore.
Esito ad apporre il nome, il bel nome grave di tristezza su questo sentimento, del quale la noia, la dolcezza mi ossessionano. È un sentimento così completo, così egoista che io quasi me ne vergogno mentre la tristezza mi è sempre parsa onorevole. Non conoscevo lei, ma la noia, il rimpianto, e più raramente i rimorsi. Oggi, qualcosa si ripiega su me come una seta, snervante e dolce, e mi separa dagli altri. (da “bonjour tristesse”)
Conosco il passato, ma non quello che accadrà.(cap. II – 4, 46)