Noi dobbiamo essere i figli ubbidienti alla madre cultura che ci ha allevato! La paura è la levatrice e la balia della nostra evoluzione, la severa custode che, potenziata dalla sempre più ricca ed estesa memoria umana, impedisce comportamenti da cui altri non ci assolvono. Essa agisce ancora dentro di noi, determina le nostre azioni, che ne siamo coscienti o no, e comunque si mascheri o si manifesti.
Io sono per vivi e lascia vivere, sono dell’idea che ogni persona sia libera di fare quello che vuole della propria vita, ma non di giudicare quella degli altri, soprattutto se non è un esempio. Impariamo a guardare noi stessi e a giudicarci, scopriremo che gli altri sono come noi. Tutti siamo imperfetti e peccatori e nessuno è Dio per giudicare.
L’immaginazione consiste nel vedere le cose come sono realmente, nella loro vera essenza, non quali appaiono essere. È il supremo realismo dello spirito. Il paradosso è che l’amore è sua causa ed effetto.
Chiunque è mancante di qualcosa la desidera. Appagato il desiderio non la considera più.
C’era una volta la coerenza che si accompagnava alla dignità. Un bel giorno qualcuno decise che fosse di moda la falsità e la vigliaccheria, con una punta di velenosa ambiguità. E le maschere si sostituirono ai volti, mentre le doppie facce e le malelingue proliferavano indisturbate. Ma le mode, si sa, attiravano masse indefinite e senza nome, mentre chi restava se stesso continuò a coltivare la coerenza e preservare la propria dignità. Fine della storia.
So dare il meglio di me, ma se cerco di riprendermelo indietro, mi restituiscono sempre e soltanto cenere.
Ho un caratteraccio, ma grazie al cielo ho margini di peggioramento.