Anna De Santis – Comportamento
O ci muoviamo in massa o ci faranno la fossa.
O ci muoviamo in massa o ci faranno la fossa.
Con il cuore “ti amo”. Con il cervello ti mando costantemente a “fanculo”.
Quando elimini una persona dalla tua vita, lo fai con la consapevolezza e la certezza che non rimpiangerai quella scelta. Inutile sentirsi dire: “Non hai capito niente di me”! No, probabilmente è proprio perché ho capito molto di te che ho scelto di non averti vicino. Forse sei tu che vantavi la presunzione di piacere per forza e dimostrando di non aver capito niente di me. Perché se tu avessi capito qualcosa, anche solo un po di me, avresti capito che quelli come te con me non vanno d’accordo!
Non mi fanno paura cento idioti che parlano, ma i milioni di cretini che fanno eco.
Lavorare su se stessi è il compito più difficile che ci sia. Serve coraggio, forza, obiettività ed estrema sincerità con se stessi. Serve guardarsi dentro e giudicarsi esattamente con la stessa “cattiveria” con cui spesso giudichiamo gli altri. Serve avere le “palle” di dire che siamo sbagliati, che ci siamo comportati come merde e che non abbiamo niente di cui andare fieri di noi. Serve ammettere i fallimenti, le paure e i difetti. Un lavoro spaventoso, che solo chi riesce a farlo può dire di essere davvero “avanti”! Proprio per la sua difficoltà molte persone preferiscono fare questo lavoro sugli altri invece che su se stessi, ricordatevi: “in ciò che non vi riguarda, cucitevi la bocca! Di ciò che non vi appartiene non fatene una proprietà. Della vita altrui non occupatevi! Fatevi i cazzi vostri”!
Ogni mattina abbiamo un’idea precisa su cosa ci aspettiamo dal giorno, ma siamo meno svelti a capire cosa il giorno si aspetti da noi.
Talvolta è necessario chiudere la porta e lasciare fuori il negativo affinché tutto il bello e il positivo non rischino di essere invalidati. Tutto quello che si fa è spesso oggetto di manipolazioni ingiustificate, ma se cadiamo nel gioco,, rischiamo di farci colpire e uscirne a pezzi perché quello che conta sono non solo l’autenticità delle parole, bensì quei silenzi carichi di rispetto quando non si ha il dono di misurare le parole.