Anna De Santis – Tristezza
Ci sono dei giorni che vorresti eliminare dal tuo calendario.
Ci sono dei giorni che vorresti eliminare dal tuo calendario.
Io non penso più, non ho voglia di pensare, non ho forza di pensare, mi fermo e ascolto il silenzio.
Si muore di parole non dette.
Non cerchiamo la “luce” intorno a noi, quando dentro di noi abbiamo solo “buio”.
Grazie a te che sei andato via, grazie ma poi sarebbe pura follia fare l’amore un’altra volta insieme a te. Non serve, non conviene, grazie a te che non sei più mio, grazie perché sarai per sempre poesia. Perché nell’arco di una sera un sogno non si avvera, perché ho bisogno di una vita da rivivere. Grazie a te che sei andato via, grazie ma poi sarebbe pura follia fare l’amore con qualcuno che non c’è, non serve a stare bene…
Non credo sia una coincidenza che “tear”, in inglese, significhi sia “lacrima” che “strappo”. Non c’è peggior distacco di qualcosa o qualcuno che, allontanandosi, si trascina via pezzi di noi. Velocemente o lentamente che avvenga.
Quanto è triste vivere di certi ricordi. È come se il passato bussasse alla nostra porta. Così forte da farci provare un sussulto. Sta a noi decidere se aprire o no la porta.