Anna Maria Chiapparo – Guerra & Pace
Fino a quando l’uomo non capirà di essere davanti a Dio ed al Creato, come un fragile vetro, pronto a ridursi in miriadi di pezzetti al minimo scuotimento, non avrà pace.
Fino a quando l’uomo non capirà di essere davanti a Dio ed al Creato, come un fragile vetro, pronto a ridursi in miriadi di pezzetti al minimo scuotimento, non avrà pace.
Se un uomo è gentile con uno straniero, mostra d’essere cittadino del mondo, e il cuor suo non è un’isola, staccata dalle altre, ma un continente che le riunisce.
Quando finisce un’amicizia, la cosa che fa più male è la constatazione che hai aperto il tuo cuore, la parte più segreta di te, a quella persona. Dobbiamo imparare ad essere più gelosi del nostro essere e diventare un poco più egoisti. Spesso riponiamo fiducia a prescindere, ma facilmente, nulla è come appare.
Soffia vento, vieni naufragio: almeno morremo senza più il giogo sulle nostre spalle.
Inizia un nuovo giorno. Lucidiamo l’armatura perché possa splendere sotto il sole ed abbagliare chi ci odia.
L’uomo in tempo di pace è incoerente, predica il bene e fa il male; in tempo di guerra è più coerente, predica il male e fa il male.
Il sangue del popolo è il nostro tesoro più sacro, ma è necessario versarlo per impedire che in futuro ne venga sparso di più.