Anna Maria D’Alò – Arte
Creare è plasmare l’arte che vive in te.
Creare è plasmare l’arte che vive in te.
I ricordi sono come nastri lasciati appesi all’albero del passato, ogni nodo ha stretto un ramo e ha fermato la sua linfa.
Non devi combattere troppo spesso con un nemico, altrimenti gli insegnerai tutta la tua arte.
Ci si abitua a tutto, anche alla perdita di chi ti riempiva la vita.
“Che funzione possiede l’artista per una società? Non certo quella di far beare qualche ricco chic con quadri (nel caso dell’arte figurativa) riducendo il ruolo dell’artista ad un semplice esecutore estetico. Secondo Jung l’artista, considerato spesso un disadattato se non riesce a farsi riconoscere in uno status sociale più” alto “, è un regolatore della società, specialmente per società malate. Infatti per lo psichiatra svizzero, oltre a psicologie individuali malate, esistono psicologie di massa malate dove intere nazioni gravate dal conformismo richiedono, ne hanno bisogno, dei disadattati maggiormente collegati all’inconscio collettivo. Tale inconscio è comune a tutte le persone ma, in certe circostanza, riconoscibile solamente da questa tipologia di persone meno conformabili e maggiormente ricche di immagini primordiali. Quindi, il paradosso di tutto ciò, è che i malati, gli inadatti, alla società sono in realtà coloro forse i più sani e utili a ristabilire un contatto spirituale all’intera società”
L’arte è la massima espressione dell’iniquità divina. Infatti ad alcuni dispensa il talento ad altri solo la capacità di riconoscerlo.
La farina del proprio sacco si riconosce dal pane che impasti nel tuo cuore… per essere cibo di chi ha imparato a conoscere l’odore.