Anna Maria D’Alò – Comportamento
La banalità inceppa nella fantasia e cerca il visibile e il tangibile, la fantasia guarda oltre, eliminando nell’immaginazione il banale.
La banalità inceppa nella fantasia e cerca il visibile e il tangibile, la fantasia guarda oltre, eliminando nell’immaginazione il banale.
L’uomo è un essere pensante, ma spesso in noi la parola è più veloce del pensiero e non ci appartiene quando si dissociano, ferendo gli altri.
La presenza del perdono ci ricorda che siamo tutti umani!
Non è quello che dici che parla di te. Ma quello che fai.
Quando una persona ti ferisce, pensi che piangerti addosso ti aiuti? Pensi che dirti: “Non è giusto, non lo meritavo” ti cambi le cose!? No! Allora alzati, muovi il culo, combatti, fatti valere e soprattutto impara! E ricorda; l’esperienza insegna!
Io son fatto così o dimentico subito o non dimentico mai.
A volte siamo troppo occupati a “salvare” o convertire gli altri, avvelenandoli, uccidendoli per prendere il loro destino e intelligenza, nell’insana macellazione, anche se fosse ordita e ordinata da Dio e le schiere di angeli, non diventa buona e opportuna, ma non ci accorgiamo di quello che annienterà noi, lo stesso male che l’Onnipotente fa passare per bene, per salvare i suoi e vestirli dell’innocenza massacrata (salvata). Una salvezza ipocrita è più imprudente e incerta rispetto a quello che si vorrebbe contrastare, come affrontare dei mulini a vento, mentre il vero rischio è un altro, che si lascia tranquillamente entrare nel futuro. Quello che erroneamente si definì “amore” è come il falso aspetto degli angeli, sarà la fine e l’estinzione nel nulla eterno di questo Mondo e degli altri.