Anna Maria D’Alò – Frasi Sagge
Il tempo è l’incessante passaggio di attimi che volano da una mano solcata di rughe in una piccola mano di bimbo.
Il tempo è l’incessante passaggio di attimi che volano da una mano solcata di rughe in una piccola mano di bimbo.
Tutti i grandi sono modesti.
L’aforisma è un momento di lucida follia dal quale scaturisce una suprema verità.
C’è una verità per ogni occhio che guarda.
Il poeta, il genio e il folle eccedono in fantasia.
La vera nudità non sta nel corpo, ma nella mente.
Scrivere un libro è un po’ come partorire un figlio. Viene concepito dall’immaginazione che, dopo averti fatto la corte, insemina e lascia lievitare le tue idee. Crescono nel grembo della mente che inizia a percorrere i suoi sentieri, addentrarsi nei suoi meandri, avvertire i brividi sulla pelle e a sentirsi addosso quel profumo che ha il sapore di infinito. Solo allora puoi incidere a fuoco le tue emozioni e, dopo un travaglio interiore, donare alla luce la tua anima che ha attraversato le ferite e i piaceri della carne.
Tutti i grandi sono modesti.
L’aforisma è un momento di lucida follia dal quale scaturisce una suprema verità.
C’è una verità per ogni occhio che guarda.
Il poeta, il genio e il folle eccedono in fantasia.
La vera nudità non sta nel corpo, ma nella mente.
Scrivere un libro è un po’ come partorire un figlio. Viene concepito dall’immaginazione che, dopo averti fatto la corte, insemina e lascia lievitare le tue idee. Crescono nel grembo della mente che inizia a percorrere i suoi sentieri, addentrarsi nei suoi meandri, avvertire i brividi sulla pelle e a sentirsi addosso quel profumo che ha il sapore di infinito. Solo allora puoi incidere a fuoco le tue emozioni e, dopo un travaglio interiore, donare alla luce la tua anima che ha attraversato le ferite e i piaceri della carne.
Tutti i grandi sono modesti.
L’aforisma è un momento di lucida follia dal quale scaturisce una suprema verità.
C’è una verità per ogni occhio che guarda.
Il poeta, il genio e il folle eccedono in fantasia.
La vera nudità non sta nel corpo, ma nella mente.
Scrivere un libro è un po’ come partorire un figlio. Viene concepito dall’immaginazione che, dopo averti fatto la corte, insemina e lascia lievitare le tue idee. Crescono nel grembo della mente che inizia a percorrere i suoi sentieri, addentrarsi nei suoi meandri, avvertire i brividi sulla pelle e a sentirsi addosso quel profumo che ha il sapore di infinito. Solo allora puoi incidere a fuoco le tue emozioni e, dopo un travaglio interiore, donare alla luce la tua anima che ha attraversato le ferite e i piaceri della carne.