Anna Maria D’Alò – Frasi Sagge
Il tempo non ha briglie, è come un cavallo imbizzarrito che il condottiero non riesce a fermare.
Il tempo non ha briglie, è come un cavallo imbizzarrito che il condottiero non riesce a fermare.
Di solito parlo dell’individuo perché non si possono fare discorsi assoluti, ed è giusto che sia così, ma viaggiando in Italia mi sono accorto che le persone in una regione si somigliano fra loro per mentalità e modi di fare.Per esempio al nord è difficile stringere una vera amicizia con un nordista doc. Può salutarti, fare il simpatico ma non è una leggenda che è freddo, rimarrà sempre una certa distanza. Questo è un contro del carattere del nord.Un contro dei napoletani è che dietro il sorriso hanno scritto in fronte “ti frego”.I romani si credono simpatici… stranamente. Non so perché.Beh questi non sono discorsi assoluti, non sto dicendo che sono tutti così… Ho incontrato molti napoletani bravi ed ok ecc.Credo sia molto stupido conformarsi ad una mentalità.Bisogna essere degli immaturi per diventare qualcosa di negativo solo perché si è circondati da negatività.Infatti io vedo un sacco di adulti immaturi… gente di cinquanta o sessant’anni che ne dimostra si e no venti.Tutto questo succede per non essere andati verso la verità.
L’anonimato è la poltrona più comoda per la meschinità.
Si annullano distanze e non c’è lontananza che tenga, lì dove l’impossibile sembrava insormontabile oggi è più che mai raggiungibile.
Infine, il volto di un uomo è come un tronco scavato dalle incisioni del passaggio delle stagioni.
Col tempo ho imparato che le persone sono importanti ma io lo sono ancora di più, ho imparato che i sogni vanno inseguiti e non tenuti nel cassetto per quanto grandi possano sembrare, ho imparato che nella vita nessuno ti regala niente ma ciò che vuoi te lo devi guadagnare col sacrificio e col lavoro, ho imparato a non fidarmi di nessuno se non di me stesso, ho imparato a non dare più di quanto ricevo, il resto è meglio tenerselo per sè, può sempre servire. Ho imparato che la vita bisogna viverla e non esserle succube, ho imparato a sapere vivere con me stesso prima che con gli altri, a sapermi ascoltare prima di essere ascoltato, ad amarmi prima di amare, a giudicarmi prima di giudicare, a soffrire prima di godere, ho imparato che raggiungere la felicità non è poi cosi difficile basta credersi un pò e sapere di essere importanti ciascuno a suo modo.
E poiché non dimentichiamo le cose solo perché non contano, ma le dimentichiamo anche perché contano troppo (perché ciascuno di noi ricorda e dimentica secondo uno schema labirintico che rappresenta un segno di riconoscimento non meno caratteristico di un’impronta digitale), non c’è da meravigliarsi se le schegge di realtà che una persona terrà in gran conto come parti della propria biografia potranno sembrare a qualcun altro che, diciamo, ha per caso consumato diecimila cene allo stesso tavolo da cucina, una deliberata escursione nella mitomania.