Anna Maria D’Alò – Morte
Bisogna morire più volte a se stessi, prima di iniziare a vivere.
Bisogna morire più volte a se stessi, prima di iniziare a vivere.
Nessun uomo, annegando, saprà mai quale goccia d’acqua porrà fine al suo respiro.
C’è un linguaggio che vale più delle parole quando non si è ascoltati: è il silenzio.
Ricominciare è anche soffrire, ma fermarsi è morire.
La strada della vita ti conduce dov’è la tua ombra, perché lì c’è anche la tua luce.
Nella vita, ogni cosa ha il valore che tu gli attribuisci.
La terra parla dalle sua fondamenta, la nuova bellezza del mondo esprime in sottofondo la lingua della morte, e non quella dell’infinito, del male, e non del bene. Verità matematica, sorda ai desideri di immortalità di una carne che resta sempre quella che è. La maledizione di Dio e degli angeli per rapirmi e macellarmi, raccontano la loro vera forma e intenzioni, o illusioni, e indirettamente un’altra verità: quello che macellano, lo spirito di una sola persona, fa brillare l’universo di nuove generazioni, uno spirito molto più grande di quello di Dio e degli angeli, che per questo non porterà mai eternità, né speranze di altri futuri.