Anna Maria D’Alò – Vita
La vita che non si comprende la chiamiamo destino, ma ci costruisce una cornice vuota in cui noi siamo gli unici artefici nel dipingere il nostro capolavoro.
La vita che non si comprende la chiamiamo destino, ma ci costruisce una cornice vuota in cui noi siamo gli unici artefici nel dipingere il nostro capolavoro.
Ognuno di noi deve capire che la vita è propria e ciascuno la gestisce come vuole.
La maternità non è un dovere morale. Non è nemmeno un fatto biologico. È una scelta cosciente.
Paradossalmente la prima grande vittoria è imparare a perdere. Saper accettare la sconfitta. Riconoscere la bravura dell’altro e, di contro, i nostri limiti. Quindi su di noi per migliorarci. Sono pilastri su cui è basato il nostro percorso di crescita come persona.
Non esiste religione nella quale la vita di tutti i giorni non sia considerata una prigione; non c’è una filosofia o una ideologia che non pensa che viviamo in un mondo di alienazione.
Cresci, o vita,nel manto dell’amoresì che il sole mait’abbandoni.
La vita: anni felici e giorni pessimi.