Annalisa Minetti – Figli e bambini
Io vedo mio figlio con la luce dell’amore.
Io vedo mio figlio con la luce dell’amore.
Le chiamano mamme: ma sono molto di più. Loro sono l’appoggio, il dolce caldo rifugio. Sono donne ma non solo donne, sanno essere uomo, coraggio, forza e determinazione. Le chiamano mamme, ma dietro questo nome si celano milioni di piccole e grandi qualità. Hanno sempre quella forza indescrivibile, hanno sorrisi anche dietro alle lacrime. Restano in piedi anche dopo notti insonne. Restano sempre per amore restano anche dove c’è poco da prendere ma tanto da dare. Le chiamano mamme e io sono una di loro. Io sono tra quelle donne che nella vita hanno provato la gioia di guidare i passi della parte più bella di se: un figlio!
Alleggerite il peso della conoscenza e incrementate la credibilità dei vostri sorrisi: avremo bimbi meno colti, ma più saggi.
Mia figlia mi ha chiesto: “Papà cos’è un’emozione?” Ti dico solo una cosa, quando sei nata tu non sono riuscito neanche a dire mezza parola. L’emozione è una cosa che senti fortemente dentro ma che non riesci neanche minimamente a spiegare fuori.
I cervelli dei bambini sono pagine da scrivere, quelli dei grandi, molto spesso, sono solamente da cancellare.
Non esiste un padre perfetto, basta essere un papà presente e sincero.
I bambini andrebbero visti come degli insegnanti di semplicità, non come dei contenitori di rimpianti. Si dovrebbe far loro credere che da grandi possano davvero diventare astronauta o ballerina, che un anziano obeso vestito di rosso possa cavalcare il cielo per consegnar loro doni, che un ratto possa barattare soldi per un dente, che il bacio della mamma sia lenitivo di ogni ferita, che il babbo sia capace di rubargli il naso tra due dita, che le nuvole siano soffici, che l’orco esista realmente, ma che una tenue luce sul comodino possa tenerlo lontano di notte, che la siringa non abbia l’ago, che non esistano bambini diversi. Se prendi un’illusione dalle tasche di un bambino, ricorda che stai rimuovendo un colore dal suo arcobaleno.