Annamaria Crugliano – Destino
Se percuoti il cielo mio Dio come farò a volare?
Se percuoti il cielo mio Dio come farò a volare?
Molti inizialmente non sapevano che animale fosse il camaleonte, sulla sua pelle si può vedere il suo stato d’animo, l’uomo non ha questa fortuna, ma egli ha i gesti e le parole per esprimere, eppure, spavaldo della sua intelligenza non comprende che i sentimenti non sono frutto della sua cultura, ma il contrario. L’uomo unico animale capace di perdersi nella propria sensibilità e nel mistero della creazione, vedeva un certo animismo nelle cose. Si potrebbe pensare che l’uomo scoprì il fuoco per portare qualcosa di luminoso alla sua donna e lo conservò per mangiare un po’ di quella magia di luce, ma forse il fuoco era già dentro di lui e non gli ci volle poi tanta cultura per inventarlo!
Come può una sola lacrima fare così male da non voler più amare…
Sono la voce che ti graffia l’anima quando ti manca il mio corpo. L’emozione di un tocco rubato. Un attimo infinito di passione. La pelle che possiedi ma non puoi indossare. Io sono il desiderio di ogni tuo giorno, il pensiero dei miei baci ti tiene sveglio la notte. Mi muovo nell’ombra della tua vita, io vivo per dar libertà al tuo amore quando le nostre mani si uniscono. Tutto ho di te ma nulla m’appartiene. Nessuno sa di me di noi se non le tue labbra che sussurrano il mio nome in quegli attimi che rubiamo ad un mondo che ci divide.
Per insegnare la virtù bisogna riconoscere prima, quando una persona che di solito fa del male sta facendo una cosa buona.
Ci sono incontri nella vita che noi comunemente chiamiamo coincidenze, senza sapere che questi sono desideri che appartengono al nostro destino.
Tutte le donne diventano come le loro madri. Questa è la loro tragedia. Gli uomini no. E questa è la loro tragedia.