Annamaria Crugliano – Frasi Sagge
Il cambiamento è una strada, c’è chi cerca una scorciatoia e poi si perde, c’è chi ci mette tanto e memorizza la strada e arriva tardi, ma non torna più’ indietro perché ci ha messo troppo tempo.
Il cambiamento è una strada, c’è chi cerca una scorciatoia e poi si perde, c’è chi ci mette tanto e memorizza la strada e arriva tardi, ma non torna più’ indietro perché ci ha messo troppo tempo.
Se sai aspettare soddisfazioni, rivincite e conquiste arriveranno. La fredda non porta a niente ogni cosa ha il suo tempo!
Il povero che loda l’avidità e la prepotenza come difesa mentale pensando in questo modo di ottenere di più dalla vita fa abbastanza pena. Come quello che ha i soldi. Le persone cercano di stare bene ed essere felici e poi non cercano la felicità. Che contraddizione, nemmeno un super idiota ce la farebbe.
Che cos’è l’amore per te?Per me l’amore non è quello che dicono alcuni “maestri”… come un vivi e lascia vivere o qualcosa di simile. Quella è convenienza non amore.L’amore non è nemmeno essere ossessivi, pretendere troppo o passare per forza tanto tempo insieme durante la giornata. Credo che nel vero amore ci sia sincerità e rispetto costante verso il/la partner… con un piccolissimo pizzico di gelosia o meglio… interessamento.Alla fine cos’è l’amore?Molti cercano di spiegarlo, alcuni si basano addirittura sulla scienza ed è sbagliato anche questo.Anche se io sapessi scrivere bene, non cercherei di spiegare cos’è.Io non so spiegare cos’è l’amore.Chi lo sa spiegare l’ha capito?Forse no…
La radice del malessere è nascere egoisti.
L’avarizia, com’è noto, ha una fame da lupo, e quanto più s’ingrassa, tanto più si fa insaziabile.
Mi piacerebbe andare a Parigi, – diceva, – e vivere alla giornata, di miseria e di utopie; già io non concluderò mai nulla nella vita.- No, – interveniva Antero, – tu sei scusabile se parli così, ma io credo che vivere sia compiere un dovere.- Ma quale, quale dovere? – ribatteva vivacemente Pasini.- Non importa se io non so preciso quale sia questo dovere, – rispondeva Antero, – basta che io senta, come ho sentito veramente molte volte in quel mese in cui ho potuto riflettere con tanta calma, che noi siamo quaggiù per lavorare e per soffrire.