Se nelle società del passato la felicità consisteva nel sapersi uniformare ai propri doveri, la nuova retorica sociale pone l’accento sul fatto che la felicità consiste nel sapersi uniformare ai propri desideri, indicazione che fa dell’autostima l’obiettivo principale.
La matematica, vista nella giusta luce, possiede non soltanto verità ma anche suprema bellezza; una bellezza fredda e austera, come quella della scultura.
Come arrivano lontano i raggi di quella piccola candela: così splende una buona azione in un mondo malvagio.
I dolori leggeri concedono di parlare; i grandi dolori rendono muti.
Nessuno è perfetto. Ma chi vuol essere nessuno?
C’è un tempo giusto per andarsene anche quando non si ha un posto dove andare.
Non tutte le scelte le fai perché le vuoi. Spesso alcune di loro sono obbligate e spesso sono proprio quelle che paghi di più, per cui soffri di più. Ti dilaniano, ti dimezzano e ti tolgano il respiro. “Come farò adesso”! ? Ti domandi. Beh; come farai! Ti rimboccherai le maniche, raccoglierai i cocci e tirando fuori tutto il tuo coraggio e la tua forza ce la farai anche questa volta!