Anonimo – Accomodante
Dicono che nell’antichità l’ospitalità era sacra. Diranno che ai nostri tempi l’ospitalità era un lusso.
Dicono che nell’antichità l’ospitalità era sacra. Diranno che ai nostri tempi l’ospitalità era un lusso.
Se il mio re avesse gli occhi ancora aperti, vorrei offrirgli quel calice di profumo caldo e delirio infinito cullando il suo corpo con la passione delle mie labbra!
L’amore è anche imparare a rinunciare all’altro, a saper dire addio senza lasciare che i tuoi sentimenti ostacolino ciò che probabilmente sarà la cosa migliore per coloro che amiamo.
Riesco a sentirti. I tuoi pensieri mi attraversano, la tua malinconia mi accompagna, il tuo dolore mi trafigge. Sei lontana, Amica di questi anni amari, ma io continuo a sentire con te ogni palpito. Nessuna distanza sarà mai abbastanza, perché nel momento esatto in cui ci siamo dette di sì, non siamo più state due persone diverse, ma un’unica vita. Vita da piangere, vita da tacere, vita da sorridere, vita da camminare. Impercettibilmente insieme. Strette da un filo doppio, ovunque sei.
Tra i viali notturni dell’infanzia, col passo esitante e il cuore tentennante nella gola, azzardavo parole cantate per raggiungere la luce di conforto della mia abitazione. Mai qualche mostro azzardò ad aggredirmi, eppure era pieno di cespugli!
Certo che ne ha fatta di strada…
Potrei guardare in tutte le direzioni dell’universo e non vedrei tramonto più bello del battito…