Anonimo – Frasi d’Amore
Credevo di non innamorarmi più… credevo che il mondo mi fosse crollato addosso… non e’stato così… se cerchi bene… trovi la donna che vuoi… e come tu la vuoi… e vivrai per lei per sempre…
Credevo di non innamorarmi più… credevo che il mondo mi fosse crollato addosso… non e’stato così… se cerchi bene… trovi la donna che vuoi… e come tu la vuoi… e vivrai per lei per sempre…
In amore, la parola fine non sempre è sinonimo di eleganza.
Ora il mio cuore ascolta ciò che i miei occhi vedono.
Le storie d’amore sono come un treno da prendere mentre parte!
Le lotterie in Italia sono tutte truccate.
C’è sempre un limite nell’amore, e quando ti senti umiliata e fuori posto, quando lo guardi bene e ti domandi: forse non lo conosco… o lasci stare le cose e resti a mendicare o butti il piattino e tutto quello che c’era dentro, lo lasci sparso in terra… sarà lui a raccattare…
M’incidi la libertà che mi neghi con il bisturi del tuo sadismo. Ho la schiena candida, gaussiana dell’intero corpo che contiene il tuo diabolico gioco nell’aria sottesa delle vertebre sporgenti pronte ad accogliere le cinghiate dei tuoi rifiuti. Il tuo calco mi risiede conficcato tra i pori; nostalgica malinconia sofferente che ti invoca.
In amore, la parola fine non sempre è sinonimo di eleganza.
Ora il mio cuore ascolta ciò che i miei occhi vedono.
Le storie d’amore sono come un treno da prendere mentre parte!
Le lotterie in Italia sono tutte truccate.
C’è sempre un limite nell’amore, e quando ti senti umiliata e fuori posto, quando lo guardi bene e ti domandi: forse non lo conosco… o lasci stare le cose e resti a mendicare o butti il piattino e tutto quello che c’era dentro, lo lasci sparso in terra… sarà lui a raccattare…
M’incidi la libertà che mi neghi con il bisturi del tuo sadismo. Ho la schiena candida, gaussiana dell’intero corpo che contiene il tuo diabolico gioco nell’aria sottesa delle vertebre sporgenti pronte ad accogliere le cinghiate dei tuoi rifiuti. Il tuo calco mi risiede conficcato tra i pori; nostalgica malinconia sofferente che ti invoca.
In amore, la parola fine non sempre è sinonimo di eleganza.
Ora il mio cuore ascolta ciò che i miei occhi vedono.
Le storie d’amore sono come un treno da prendere mentre parte!
Le lotterie in Italia sono tutte truccate.
C’è sempre un limite nell’amore, e quando ti senti umiliata e fuori posto, quando lo guardi bene e ti domandi: forse non lo conosco… o lasci stare le cose e resti a mendicare o butti il piattino e tutto quello che c’era dentro, lo lasci sparso in terra… sarà lui a raccattare…
M’incidi la libertà che mi neghi con il bisturi del tuo sadismo. Ho la schiena candida, gaussiana dell’intero corpo che contiene il tuo diabolico gioco nell’aria sottesa delle vertebre sporgenti pronte ad accogliere le cinghiate dei tuoi rifiuti. Il tuo calco mi risiede conficcato tra i pori; nostalgica malinconia sofferente che ti invoca.