L’amore, come il presente, è inafferrabile. Infatti, come il primo è impalpabile tra passato e futuro, così il secondo è immateriale, preceduto dalla febbre dell’attesa e seguito dal rimpianto, dalla noia o, nel migliore dei casi si trasforma in un’affettuosa abitudine.
In aereoporto c’è gente che va e gente che viene a tutte le ore.Ognuno impegnato a perdersi nel trovare la propria direzione.Si dicono addii e si danno benvenuti, a volte bentornati.Come un fiume in piena tutti si apprestano a prendere quell’aereo che di sogni è già colmo come di lacrime su un sentiero.Da lassù voli tra le stelle della notte, viste come dalla terra, solo più vicine, come i sogni in alcuni istanti della nostra vita, siamo così vicini ad essi quanto distanti.E con la notte e il buio tutto si capovolge: sono le persone a risplendere adesso, ognuno con qualcosa di speciale.Forse le uniche stelle a questo mondo siamo noi.
Nel più nobile mondo eroico dell’antichità non c’è posto per l’amore che distrugge l’odio e piglia il posto dell’odio, per l’amore più forte della forza dell’odio, più ardente, più implacabile, più fedele; per l’amore che non è oblio del male ma amore del male – perché il male è una sventura per chi lo commette più che per noi – non c’è posto per l’amore dei nemici. Di questo amore nessuno parlò prima di Gesù: nessuno di quelli che parlarono d’amore. Non si conobbe quest’amore fino al Discorso sulla montagna.
Una tua carezza e rinasco dentro me.
L’amore è un capo cantiere… noi uomini i suoi costruttori e demolitori.
L’amore vero supera qualsiasi barriera razziale. Non ha limite di età. Mette l’interesse degli altri…
Amore, mi hai spezzato il cuore, in un attimo il buio, il calore dei giorni…