Anonimo – Luoghi comuni
Certo che una volta non c’erano tutte queste macchine.
Certo che una volta non c’erano tutte queste macchine.
Una donna che sa cantare e che sente ciò che canta può risvegliare l’amore.
Sarebbe bello avere una bacchetta magica per desiderare qualsiasi cosa, vero? Eppure quando hai tutto, poi scopri di non avere niente.
Chi ama veramente torna sempre indietro; a volte però scopri che la persona per cui sei tornato e te lo chiedeva non è più lì, ti accorgi allora che il tuo amore ha la durata di una stagione della tua vita, che è passata e non tornerà mai più, ne avrai solo il ricordo.
L’amore che provo per te non si può quantificare, la voglia che ho di te immensa, il bisogno di te… l’infinito universo.
Ho visto il fuoco divampare sulle acque, in tetri fiumi sotterranei. Ho sentito il pianto di un bambino puro, divenire le urla della bestia. Ho danzato tra le ombre della notte, dissolvendomi in nebbie chiare. Ho pianto contorcendomi sotto i raggi della luna, circondato da esseri ululanti. Ho dimenticato il mio nome tra sabbie rosse, brancolando nello oblio. Ho assaporato nauseabondi nettari veleniferi, dalle labbra di contorti serpenti. Ho ascoltato canti in pozzi dalle molte zanne, scuotermi i sensi. Ho socchiuso i miei occhi in antri oscuri, abbandonato ad antichi silenzi.
È meglio un rimpianto che un rimorso.