Anonimo – Luoghi comuni
Era destino che succedesse così.
Era destino che succedesse così.
Se qualcuno ricorderà l’abito che porti e non il tuo sorriso, significa che non hai…
La vecchia anforaOgni giorno, un contadino portava l’acqua della sorgente al villaggio in due grosse anfore che legava sulla groppa dell’asino, che gli trotterella va accanto.Una delle anfore, vecchia e piena di fessure, durante il viaggio perdeva acqua.L’altra, nuova e perfetta, conservava tutto il contenuto senza perderne nemmeno una goccia. L’anfora vecchia e screpolata si sentiva umiliata e inutile, tanto più che l’anfora nuova non perdeva occasione di far notare la sua perfezione: “Non perdo neanche una stilla d’acqua, io!”Un mattino, la vecchia anfora si confidò con il padrone: “Lo sai, sono cosciente dei miei limiti. Sprechi tempo, fatica e soldi per colpa mia. Quando arriviamo al villaggio io sono mezza vuota. Perdona la mia debolezza e le mie ferite”.Il giorno dopo, durante il viaggio, il padrone si rivolse all’anfora screpolata e le disse: “Guarda il bordo della strada”. “Ma è bellissimo! Tutto pieno di fiori! ” rispose l’anfora. “Hai visto? E tutto questo solo grazie a te! ” disse il padrone. “Sei tu che ogni giorno innaffi il bordo della strada. Io ho comprato un pacchetto di semi di fiori e li ho seminati lungo la strada, e senza saperlo e senza volerlo tu li innaffi ogni giorno”. La vecchia anfora non lo disse mai a nessuno, ma quel giorno si sentì morire di gioia. Siamo tutti pieni di ferite e screpolature, ma se lo vogliamo possiamo fare meraviglie con le nostre imperfezioni.
Le parole più belle sono sempre quelle che non si dicono.
Se amate qualcuno per la sua bellezza non è amore ma desiderio…Se amate qualcuno per la sua intelligenza non è amore ma ammirazione…Se amate qualcuno per la sua ricchezza non è amore ma interesse…Se amate qualcuno e non sapete il perché, questo è amore.
Se si guarda troppo fisso una stella in cielo, si perde di vista il firmamento.
Chiudo la finestra, e il silenzio popola la mia stanza, non più rumore, solo l’aggrovigliarsi…