Anonimo – Morte
Ci sarà sempre un giorno in cui tutto tacerà.
Ci sarà sempre un giorno in cui tutto tacerà.
La morte. La più temuta delle pene, la più sicura delle mete.
E la maturità? L’ho persa con l’andare crescendo.
È impossibile, disse l’orgoglio. È rischioso, disse l’esperienza. È inutile, tagliò la ragione. Provaci, sussurrò il cuore.
Ma non le sembrava giusto vivere per prepararsi alla morte. M’ostinai e asserii che la morte era la vera organizzatrici della vita. Io pensavo sempre alla morte e perciò non avevo che un solo dolore: la certezza di dover morire. Tutte le altre cose divenivano tanto poco importanti che per esse non avevo che un lieto sorriso o un riso altrettanto lieto.
Follia, è amare fino quasi ad odiare, è strapparsi il cuore per donarlo all’altro, è farsi del male con le parole, è farsi del male con l’amore, è spezzare le ali per non volare.
La morte, la odio da morire ed ho una dannata voglia di ucciderla. Forse è per questo che io sono ancora vivo, malgrado la sua implacabile sete di vendetta verso di me.