Anonimo – Palindromi
O mordo tua nuora, o aro un autodromo.
O mordo tua nuora, o aro un autodromo.
Amara vita, dimmi che non è finito il tempo del sorriso e del pianto, della sete di amare e di scappare via da questa spenta città, dimmi che non è sparito l’animo del bimbo che c’è in me e spera che tutto questo finirà… Poiché nulla che duri per sempre racchiude in sé la bellezza dell’eternità.
Nei migliori c’è il minimo di sfrenatezza e d’ingiustizia, e il massimo d’inclinazione al bene; mentre nel popolo c’è il massimo d’ignoranza, di disordine e di cattiveria, in quanto la povertà li spinge all’ignominia, e così la mancanza di educazione e la rozzezza che in alcuni casi nasce dall’indigenza.
Un giorno tu luna mi dicesti: se ti fa soffrire lascialo! Non merita le tue…
Se vuoi te li racconto: li ho scritti nel mio libro. Sai quello che tengo sul comodino. Sogno a colori, sogno a versi… storie senza fine o storie con soluzione multipla… mai a senso unico.
Erano, sai, sei a Iesi a sonare.
Il volto umano: nessuno lo ritrae così da vicino come Bergman.