Anonimo – Vita
Con lo scorrere inesorabile dei giorni talvolta ci si chiede quale sia il senso della nostra vita. La beffa sta nel fatto che non si fa in tempo a comprenderla che è gia finita.
Con lo scorrere inesorabile dei giorni talvolta ci si chiede quale sia il senso della nostra vita. La beffa sta nel fatto che non si fa in tempo a comprenderla che è gia finita.
Per favore smettiamola. Smettiamola di prenderci tutti in giro con Facebook, Whatsapp e stronzate varie. Smettiamola di pensare che un “mi piace” sia più importante di un “ti voglio bene”, che un messaggio “chilometrico” sia più emozionante di una lettera scritta a mano, con indirizzo, città e francobollo. Abbiate le palle di andare di andare dalla persona che vi piace, dall’amico con cui avete discusso, dal genitore deluso, e parlate. Cazzo, parlate. La bocca, gli occhi, le mani non servono per digitare o guardare uno schermo, servono per baciare, guardare, toccare. Basta volerlo. E smettiamola di prendere sempre la strada più semplice con un messaggio, un cuore in bacheca e cavolate varie. Smettiamola. Apriamo gli occhi e allontaniamoci dalla monotonia e dalla banalità. Guardiamole le persone. Negli occhi.
Non mi piacciono le mode, le convenzioni, le facciate, non mi interessa la superficie; ho bisogno di ciò che c’è di vero, le emozioni, i sentimenti, gli occhi e le mani delle persone. Adoro indossare in ogni istante una veste di veli trasparenti che lasci intravedere il bello, la forza e la determinazione, ma anche le paure e le debolezze, come una scultrice che plasma in ogni istante l’opera della propria vita.
La parabola della vita:- a 5 anni: mio papà sa tutto;- a 10 anni: mio papà sa quasi tutto;- a 15 anni: ci sono molte cose che mio padre non sa;- a 20 anni: mio padre non capisce niente;- a 30 anni: è inutile parlare con mio padre, non c’è dialogo;- a 40 anni: chiederò consiglio a mio padre;- a 60 anni: ah, se avessi ancora mio padre!
I desideri son come le ciliegie: l’uno tira l’altro. L’uomo saggio evita di fare indigestione.
A volte cerchiamo la felicità in cose assurde e rincorrendone alcune categoricamente impossibili… poi fermandoci un attimo scoraggiati… ecco che ci accorgiamo che è vicinissima… basta cercarla dentro noi e nelle piccole cose che abbiamo.
Dal buio profondo alle mani di donna, fino alla conquista del mondo.