Anonimo – Vita
Eppure volevo solo pensarci per poter far mio un mondo che non lo era.
Eppure volevo solo pensarci per poter far mio un mondo che non lo era.
Mi era stato detto di non cogliere le mele perché appartenevano non so bene a chi. Proprio per questo ne ho colta una e mi è piaciuto rubarla e l’ho addentata di nascosto e il sapore era così diverso dagli altri, così nuovo, quasi divino. E a quel punto, non so chi, mi ha detto che avrei partorito con dolore e che la mia vita non sarebbe stata facile, che avrei dovuto soffrire solo per mostrare la mia esistenza. E così è stato. Sempre in ombra, sempre comparsa, sempre figlia di un Dio minore. Strega, demonio e poi puttana: bruciata sui roghi dell’ignoranza, condannata da un credo cieco e deforme, additata da una società isolata nei sui limiti crudeli e abietti. E adesso sono qui, con la mia vita e con la mia mela in tasca che addento, ogni tanto e ogni morso è un passo avanti, ogni morso è una parte di me che esce fuori, con un sorriso. Firmato: una donna qualunque.
Un dire è sentito, quando è provato nell’Ascolto del se e del Silenzio in assenza di suoni.
Se non sei libero è perché la tua paura di cadere è molto più grande della tua voglia di volare.
Il tempo è come una guerra, il futuro è un nemico sconosciuto, che deve ancora farsi vedere, di cui non sai quasi niente di esso, il presente è il nemico che combatti, il passato è il nemico sconfitto, che molto spesso è stato talmente forte da tornare a combatterti contro.
La mia vita è indissolubilmente legata alla tua, eppure non riusciremo mai a trovarci… sei troppo lontano da me.
La vera forza risiede nella capacità di sollevare un granello di sabbia e tramutarlo in tempesta.