Anthony De Mello – Felicità
Non c’è spazio per la felicità in un cuore in cui l’attaccamento alle cose prevale sulla libertà.
Non c’è spazio per la felicità in un cuore in cui l’attaccamento alle cose prevale sulla libertà.
Non è quanto si possiede, ma quanto si assapora a fare la felicità.
La felicità è così confusa, eppure l’infelicità è così chiara.
Ci sono occhi che guardano ma non vedono quante cose meravigliose ci sono a questo mondo, ci sono orecchie che sentono ma non ascoltano i suoni stupendi che possono essere uditi, ci sono bocche che parlano ma non dicono niente, e tutto questo perché la vita non è facile, perché viviamo in lotta ogni giorno, perché ormai sorridere è complicato, dovremmo tornare a vedere, sentire e parlare come i bambini, forse potremmo assaporare ancora un minimo di felicità.
Non azzittire, impara a chiedere alla vita la tua felicità. Pretendila, conquistala. Afferrala. Non azzittire, pronuncia io ce la farò comunque, e con la speranza e la pazienza di afferrare il domani, ogni volta che cadrai, “sorridi” e stai pur certo che risorgerai ogni volta dalle tue ceneri.
La felicità non è un’amante infedele che ci scivola nel letto la notte per scomparire e dileguarsi al mattino. La felicità è disegno instancabile, insieme di cerchi concentrici che si allontanano solo per sfuggire all’impatto e ritornare nel centro di un sogno più grande. Contiene il desiderio illimitato di non fermarsi all’arrivo di un sogno, ma di superarlo in volata e sorridendo sorprendersi, compiacersi, dirsi: “è di più”.
Un sorriso condiviso equivale ad una felicità moltiplicata.