Anthony Prosperini – Felicità
Perché quando sei felice non ti accorgi del male che è sempre un passo avanti a te?
Perché quando sei felice non ti accorgi del male che è sempre un passo avanti a te?
La felicità basta un attimo per raggiungerla e un attimo per distruggerla…
La felicità è un dono inaspettato, quasi sempre, piovuto dal cielo. Ti ritrovi il pacchetto tra le mani ed esitante lo scarti. Al suo interno c’è finalmente, quello che mai avresti sperato di ricevere: un biglietto di sola andata verso il cielo. Sì, hai capito bene, di sola andata, perché sai non ha importanza quando e come tornerai sulla terra, l’importante è che tu abbia toccato il cielo con un dito, almeno per un po’. Al resto, ci penserai dopo!
Se mi chiedono cos’è la felicità io rispondo: La felicità è soggettiva. Aristotele, all’inizio dell'”Etica nicomachea” affermava che tutti gli uomini tendono alla felicità: Chi non vorrebbe essere felice? Ma si sa che ciascuno di noi ha una sua, specifica ed individuale nozione di felicità. Ed è un attimo fuggente, trà gioie e dolori che la vita ci riserva. Possiamo anche afferrare per un attimo la felicità e possiamo anche perderla poco dopo. Ma sentiamo sempre la necessità di raggiungerla. È un modo di vivere la vita, se riusciamo a realizzare i nostri sogni siamo felici e visto che i sogni non sono uguali per tutti allora la felicità dev’essere per forza soggettiva. C’è chi è felice con una bella famiglia, chi lo è con la gloria. Per me è una condizione di armonia tra me ed il resto del mio mondo e nella conoscenza di me stessa.
Ognuno di noi ha un ingrediente segreto da aggiungere all’impasto della vita per sfornare una deliziosa felicità.
Ok mi chiedi cos’è la felicità, non posso risponderti, sarebbe come chiedere a un non vedente di descrivermi i suoi colori, a un sordo di dare un significato al suo silenzio, a un muto di intrappolare i suoi urli… una piccola cosa può rendere felici ma chi, con le “grandi” cose ci è nato e ci convive non riuscirà mai ad apprezzare nemmeno quei piccoli momenti che la vita gli regala perché gli sembreranno dovuti. La tua felicità non può essere la mia, questa domanda rivolgila alla tua anima, otterrai tante risposte.
Un intenso profumo di caldarroste si espande per tutta la villetta. Un ceppo di faggio scoppietta allegramente nel rustico caminetto. Sul tavolo della cucina, in mezzo a stoviglie, piatti, bicchieri e una bottiglia di Gamay mezza piena, vino rosso valdostano; troneggia il cestello pieno di funghi e bacche rosse e gialle raccolti nel vicino boschetto. Mentre la moglie, durante questi giorni di festa, si è sbizzarrita a preparare tipiche ricette natalizie valdostane: costolette alla Valdostana al tartufo bianco, carbonata Valdostana, crespelle e crepes alla Valdostana e non ultima la zuppa alla Valpellinentze; il marito intrattiene i due figliuoli che giocano felici con il trenino e la casa di Barbie ricevuti in dono per il Santo Natale. Attendono l’arrivo del Bambino Gesù, lo scambio di piccoli doni con parenti ed amici, l’ascolto della Santa Messa di mezzanotte e la benedizione del Santo Padre, davanti alla tv del salotto buono. Felici di potere trascorrere una bella e tranquilla giornata con i familiari e gli amici più cari, lontano anni luce dalle beghe che affliggono lupi, falchi e colombe, augurano buon Natale a tutti gli uomini di buona volontà.