Anthony Prosperini – Vita
Perché non diamo mai importanza alle cose giuste e invece diamo tanta importanza alle piccolezze?
Perché non diamo mai importanza alle cose giuste e invece diamo tanta importanza alle piccolezze?
La felicità è dentro noi, come un bambino, aspetta di venire alla vita e godere della luce del mondo e, se stanca, riposare all’ombra di una quercia; la vogliamo, la sentiamo muoversi dentro, dobbiamo solo partorirla. Tra il dolore del passato, le doglie di preparazione ed attesa, le grida dei ricordi che riecheggiano nella memoria, lo sforzo di perseverare nonostante tutto per poi avvolgerla in un abbraccio fusionale. Vorremmo tanto che durante il faticoso travaglio ci fosse qualcuno a stringerci la mano, infonderci coraggio ed asciugare il sudore dalla fronte, ma se la felicità scalcia impaziente, non aspetta nessuno, viene al mondo da sola, tossisce, starnutisce e piange, è il suo saluto alla nuova vita! È fragile, dobbiamo proteggerla per poi mettersi in piedi da sola ed andare libera alla conquista di ogni sogno.
I sogni sono polvere di stelle, ognuno di noi è bambino di sé stesso, i bimbi non hanno paura, hanno sempre il volto rivolto verso un mondo che non esiste e camminano tremando sulle stelle dei loro sogni, con una mano in tasca si guardano attorno sorridenti, nascondendo… la loro polvere di stelle tra le mani.
Viviamo in un mondo che fa di tutto per trasformarci in esseri simili l’uno all’altro. Ma la cosa peggiore è che vogliono farti credere di essere libero.
Immagina sempre la vita come un diario. Ogni pagina di questo diario rappresenta un giorno della tua vita, che va compilato giorno per giorno. Perché se oggi compiliamo le pagine passate, vuol dire che dentro di noi il passato è ancora vivo e condiziona la nostra vita. È meglio compilare oggi le pagine di domani, vuole dire che il presente è talmente bello che vuoi viverlo davvero e renderlo il presupposto del futuro, vuol dire che sei pronto a guardare avanti davvero.
È tutta una danza confusa dove nessun movimento ha un proprio tempo, ci si muove perché si deve, perché si sa, sappiamo, che se ci si ferma è impossibile andare avanti. Non riusciremo mai ad azzeccare il tempo giusto, il ritmo scorrerà mentre noi, stanchi, cercheremo di stargli dietro. È tutto troppo veloce ed il tempo non si ferma,, la musica si alza e si abbassa e non si può far altro che seguirne il vortice sperando di arrivare prima o poi alla fine della canzone, dove tutto, si spera, andrà meglio. Dove “questa cosa” avrà una definizione, un modo per chiamarla, e non sarà solo qualcosa che esiste ma è precaria. Non sarà più appesa ad un filo, quando la musica si spegnerà tutto avrà un posto giusto in cui stare, un tempo in cui ballare e il proprio ritmo da seguire.
Inconsapevolmente ogni persona ha due vite. Una quella che viviamo tutti i giorni. Una quella che la gente ama inventarsi per farci apparire ciò che non siamo.