Antonella Coletta – Frasi Sagge
Facciamo i conti con le nostre parole. Con le azioni, con i pensieri, spesso. Facciamo i conti con il cuore, con le sue lotte, con gli strappi. Ma dopo. Sempre e solo dopo.
Facciamo i conti con le nostre parole. Con le azioni, con i pensieri, spesso. Facciamo i conti con il cuore, con le sue lotte, con gli strappi. Ma dopo. Sempre e solo dopo.
Il sorriso viene dalle cose semplici. Dai ricordi, per esempio. Dal pane e marmellata della merenda da bambini. Dal gessetto che tracciava un percorso “saltellante” sull’asfalto, dai cartoni di Heidi, dalle filastrocche un po’ stonate. Dall’esserci salvati dalla punizione di andare dietro la lavagna, con la faccia rivolta verso il muro. Un sorriso macchiato di Nutella o della mamma che ci abbraccia per un bel voto. Dei cavalli a dondolo e della piscina di Barbie. Della Befana cui fingevamo di credere, sapendo benissimo che era la mamma a suonare il campanello. Il sorriso del pane e pomodoro fresco quando ti fermavi per un giorno intero sulla riva del male, della sabbia dentro al costume che prendeva vita propria e si muoveva. Il sorriso di te che disegnavi su fogli bianchi un mondo e avevi il coraggio e l’ardire, come tutti i bimbi, di dar vita a bambole e sogni. Il coraggio di alzarsi pimpanti dal letto alla domenica mattina. Il sorriso dei ricordi; Il sorriso nostalgico di alcuni profumi.
Un giornalista americano, vedendo Madre Teresa lavare un uomo coperto di piaghe esclamò: “Io non lo farei per un milione di dollari!” E lei, ridacchiando: “Nemmeno io!”
L’ottimista vede il bicchiere mezzo pieno, il pessimista lo vede mezzo vuoto, il realista (postmoderno) sa che non è mai stato pieno abbastanza e sa di non sapere se lo sa(p)rà mai.
La vita bisogna viverla con amore e coraggio essa dona tante cose belle e delle volte anche tante cose brutte ma nel compenso porta il dono più grande che è quello dell’immensità che ci avvolge e ci tiene stretti per l’eternità.
Bisognerebbe essere tutti un po’ marinai con le persone. Imparare a fare dei nodi più stretti, più forti, più saldi per tenersele vicino, per non farsele scappare.
Le domande veramente serie sono solo quelle che possono essere formulate da un bambino. Solo le domande più ingenue sono veramente serie. Sono domande per le quali non esiste risposta. Una domanda per la quale non esiste risposta è una barriera oltre la quale non è possibile andare. (…) Sono proprio le domande per la quali non esiste risposta che segnano i limiti delle possibilità umane e tracciano i confini dell’esistenza umana.