Antonio Cuomo – Stati d’Animo
Chi ti vuole bene non è geloso del tuo vigore, ma invidia il tuo dolore.
Chi ti vuole bene non è geloso del tuo vigore, ma invidia il tuo dolore.
Vorrei scappare da casa, vorrei farlo per una volta sola, partire la mattina, mentre qui tutti dormono, guardare l’orologio che segna le 5:30 del mattino, mi lavo in silenzio, mi vesto, prendo la mia musica e metto le cuffie, aprire la porta e scendere le scale, e ad ogni scalino, un piccolo sorriso, so dove sto andando, so che la fuori tutto è più ampio, mentre l’arietta del mattino tocca il mio viso, il silenzio è assurdo, mi rilassa, so che dormono tutti ed io, mi metto in marcia, non so dove poter andare, ma non mi interessa, qualche auto passa già, forse è gente che come me cerca la sua libertà, o forse, semplicemente va a lavorare, e mentre cammino mi sento allontanare da casa, e mi sento meglio, ad ogni passo un pensiero se ne va, accendo il cellulare? No, non è il caso, perché ora voglio stare da solo, ed esplorare luoghi a caso, salgo sul bus, vado in centro, cammino, ma non mi fermo, cerco di arrivare sempre più lontano, via da ogni litigio, via da ogni punta di nervoso, questa è la mia giornata, questa è la mia vita, e non tornerò a casa fino a quando tutto non sarà cambiato, resterò libero, e sereno, fino a quando non avrò capito che, io sono l’unica cosa che conta, e dei casini che mi girano in torno non mi frega nulla, continuerò a camminare per la mia strada, senza guardare indietro, quello che ho davanti è il mio futuro, quello che vivo è il mio presente, quello che è dietro è il mio passato, e non centra più niente.E tornerò a casa la notte, con il sorriso sul volto, mi sdraierò sul letto e accenderò il cellulare, prima di chiudere gli occhi, manderò la buonanotte.
Accettare e gestire il dolore è, certamente, una delle difficoltà maggiori dell’esistenza. Possiamo diventare consapevoli della nostra forza, solo dopo esserci messi alla prova!
I pensieri della notte diventano quasi un mutamento genetico, uno ne inghiotte un altro e quello di prima divora il precedente. Si forma così una lunga coda di reminiscenze e facce, più o meno piacevoli, da ricordare prima che l’incoscienza prenda il sopravvento.
Sii sufficientemente forte per affrontare il tuo tempo ogni giorno… Sii sufficientemente debole da sapere che non puoi fare tutto da sola. Sii sufficientemente saggia da capire che non conosci tutto. Sii sufficientemente folle da credere nei miracoli. Sii cauta al tuo prossimo passo… non lasciarti cadere ancora. Sii certa della tua destinazione finale, ti servirà nel caso andrai in una direzione sbagliata. Sii amorevole con chi ti ama. Sii benevola con chi ti odia… potrebbe sempre cambiare. Soprattutto, sii te stessa in ogni tuo attimo e ricorda in quel momento no, non intimarti, alza la voce e grida forte il mio nome ed io arriverò in tuo soccorso perché di questa esistenza tu, amica mia sei quel frammento importante.
A me non piacciono le prese in giro, ho rispetto per le persone, per gli amici, e soprattutto per i sentimenti.Ma quando incontro persone come te mi “pento” d’esser così. Non meritate né rispetto, né amore vero.
Troppo facilmente ci si dimentica che forse l’unico modo di essere diversi è provare ad essere se stessi, e allora se essere è troppo complicato meglio apparire, almeno è più facile confondere gli altri distraendoli, con la bellezza del contenitore, dalla mancanza assoluta dei contenuti.