Antonio Cuomo – Stati d’Animo
Mi piaceva quel poco che rendeva grande il niente.
Mi piaceva quel poco che rendeva grande il niente.
Fondamentalmente non credo di avere molte virtù, semplicemente ho confezionato a festa alcuni abiti da far indossare ai miei vizi. La realtà è questa, ci costruiamo la nostra bella immagine e la lanciamo come un boomerang, può tornare indietro dolcemente con dei consensi o te la becchi in pieno viso con i dissensi.A pochi mostriamo la nostra vera essenza e quei pochi risultano le colonne portanti della nostra vita.
Cosa avrebbe potuto salvarci? I non errori, ma poi dicono che sono questi a far crescere; dunque, il non crescere avrebbe potuto salvarci, ma poi dicono che saresti rimasto un eterno bambino, quindi, il non rimaner bambini avrebbe potuto salvarci, ma poi, aggiungono, che preservarlo dentro noi stessi è la formula per non perdere il sapore spontaneo della vita, allora, limitiamoci a scrivere di tutto e del contrario di tutto, di noi stessi e di un io rovesciato, ché tanto, è tutto sottosopra, avremo così, la speranza di vederci, forse, dritti.
Il piacere di ogni cuore è nel donare amore.
Credo che la stazione sia il luogo dell’autenticità delle lacrime e dei sorrisi, dove, negli arrivi e nelle partenze si alternano stati d’animo profondi lasciando poco spazio alla finzione.
Esiste il perdono: il perdono che cura le ferite,che sana lo spirito, che ti fa dimenticare, che ti faguardare avanti e ti fa continuare; il perdono cheti fa sorridere ricordando le cose più belle, le illusionipiù dolci, il perdono che ti riporta alla verità, quellaverità che ti darà la forza per rivederti dentro escoprire che un nuovo Sole sorge ogni giorno.
Pennellare un’ombra di serenità su un volto triste, donandogli una poesia, un sorriso, o ambedue.