Antonio Curnetta – Comportamento
Morfeo ha suonato il campanello. Quella ricreazione, che noi chiamiamo giornata, è finita. Finalmente ritorniamo ad essere seri e facciamo l’unica cosa che ci riesce bene: dormire!
Morfeo ha suonato il campanello. Quella ricreazione, che noi chiamiamo giornata, è finita. Finalmente ritorniamo ad essere seri e facciamo l’unica cosa che ci riesce bene: dormire!
Dico sempre quello che sento, è questo il mio talento.
Ci sono cose che non capirò mai, per tutto il resto esiste il dizionario.
Meschino è l’uomo che rifugge al riflesso della sua stessa immagine, è nel rinnegarsi che commette il più grave dei delitti.
Riconosco di avere mille difetti, a differenza di chi si vanta di avere solo pregi, questa sono io. Folle, fottutamente imperfetta e mi piaccio da morire.
Sorrido, quando càpita di sentirmi dire: non ti riconosco. Come fosse così strano avere dentro di sé mille sfaccettature di un unico diamante. Come fosse folle possedere il fuoco della passione e le acque calme della tenerezza; l’istinto e la ragione; la dolcezza dell’amore e l’impeto della gelosia; il bianco e il nero; la luce e l’ombra. Sorrido, ma dalle labbra gocciola il sapore amaro di un “non ti riconosco” che urla al mio cuore tutta la sua ostinata indifferenza.
Non seguo più i canoni della normalità, se mai li ho seguiti, che poi cosa c’è di normale in noi, cercare la normalità dove non esiste è un paradosso madornale. Lasciamo quindi le cose come stanno, anche se spesso può sembrarci anormale.