Antonio Curnetta – Sogno
Anche se nessuno ti dorme accanto, non sei mai solo: hai te stesso. E quando hai bisogno di coccole, abbraccia pure i tuoi sogni.
Anche se nessuno ti dorme accanto, non sei mai solo: hai te stesso. E quando hai bisogno di coccole, abbraccia pure i tuoi sogni.
Chi è solo un sogno è soltanto pensiero chi respira sogni, soffia in un’anima chi accarezza un sogno, non ha mani chi abbraccia sogni, ha solo un’ala chi tocca un sogno, non ha pelle chi bacia in sogno, non ha labbra chi parla di un sogno, non ha voce chi si nutre di sogni, non ha fame chi sfiora i sogni, non ha veri desideri chi vive di sogni vive di speranza chi spera di vivere un sogno, potrebbe aspettare anche una vita intera.
I sogni!? Non si avverano quasi mai, si pagano a caro prezzo, la maggior parte di essi si infrangono, ma sonoindispensabili!
Il proposito che lo guidava non era impossibile, anche se soprannaturale. Voleva sognare un uomo: voleva sognarlo con minuziosa interezza e imporlo alla realtà…Comprese che l’impegno di modellare la materia incoerente e vertiginosa di cui si compongono i sogni è il più arduo che possa assumere un uomo, anche se penetri tutti gli enigmi dell’ordine superiore e dell’inferiore: molto più arduo che tessere una corda di sabbia o monetare il vento senza volto…Sognò un uomo intero, un giovane, che però non si levava, né parlava, né poteva aprire gli occhi. Per notti e notti continuò a sognarlo addormentato…Nelle cosmogonie gnostiche, i demiurgi impastano un rosso Adamo che non riesce ad alzarsi in piedi; così inabile, rozzo ed elementare come quest’Adamo di polvere, era l’Adamo di sogno che le notti del mago avevano fabbricato…Nel sonno dell’uomo che lo sognava, il sognato si svegliò. […]Prima (perché non sapesse mai che era un fantasma, perché si credesse un uomo come gli altri) gl’infuse l’oblivio totale dei suoi anni di apprendistato…Non essere un uomo, essere la proiezione del sogno di un altr’uomo: che umiliazione incomparabile, che vertigine!.Andò incontro ai gironi di fuoco: che non morsero la sua carne, che lo accarezzarono e inondarono senza calore e senza combustione…Con sollievo, con umiliazione, con terrore, comprese che era anche lui una parvenza, che un altro stava sognandolo…
Lasciarsi andare nel sogno. E liberare la propria mente, nel girovagare del cuore.
È il volto contratto della vita che mi obbliga a sognare.
Perché il nostro unico Nido sono le nostre Ali.