Antonio Curnetta – Stati d’Animo
Nei sogni facciamo i viaggi più lunghi. E l’unico bagaglio che ci serve è la fantasia.
Nei sogni facciamo i viaggi più lunghi. E l’unico bagaglio che ci serve è la fantasia.
Gli amici! Loro servono per distrarsi e divertirsi. I parenti! Come fanno a capirti quando sei un mistero anche per te stesso? Allora ti tuffi e trattieni il fiato. Riempi i polmoni di ossigeno e speri che basti, rimanere in apnea il più a lungo possibile fino a quando sarà tutto passato. Il mondo è in silenzio e sei in balia delle onde. Un pesce affamato si ferma a guardarti negli occhi e aspetta che tu faccia la prima mossa. Immobile e con le gambe piantate, sorridi e sputi fuori il dolore, perché sai che alla fine anche dalle macerie sorgerà un fiore che cercherà la linfa vitale per sopravvivere e dare vita alla vita. Il sole cade nel mare, è arrivato il tuo tempo, il rosso scarlatto del tramonto avvisa che puoi riaffiorare per buttarti a capofitto nella notte.
Un uomo che nasce quadro non può morire quadro. La vita smussa tutti gli angoli.
Prosegui fiero la tua lotta contro il buio e ti ritroverai faccia a faccia con te stesso quando meno te l’aspetti!
Strano vero? Come a volte nella vita tu ti senta vuoto e privo di tutto; e poi se arriva l’amore, ecco che all’improvviso ti senti come se niente ti mancasse, come se avessi il mondo in mano tua.
Non mi piacciono i fine settimana. Tutti erano fuori per le strade. Tutti a giocare a ping pong o a falciare l’erba o a lustrare le macchine o in giro per i supermercati per i parchi e per le spiagge. Gente dappertutto. Il lunedì era il mio giorno preferito. Tutti tornavano al lavoro e non mi toccava vederli.
Come in un dipinto, l’alternarsi di luce ed ombra crea effetti di intensa bellezza, allo stesso modo l’avvicendarsi di tristezza e gioia renderà l’esistenza di maggior valore.