Sai che c’è? Che mi irrita anche concederti il mio silenzio. Perché odora di rancore, di rabbia. E per te il mio rancore è come il sangue per un vampiro. Ti nutre, ti eccita, ti fa sentire viva. E qui ti sbagli. Ti dai un’importanza che il mio cuore non ti riserva. Non hai più l’insana capacità di essere termometro delle mie emozioni. Neanche l’odio sei stata in grado di meritarti. Semplicemente certe persone smettono di esistere. E tu, col tuo cuore marcio e i tuoi sentimenti di cartapesta rattoppata, sei una di loro.