Antonio Giovannangelo – Sorriso
La mia felicità era legata alla sua. Ogni volta che lei sorrideva, sorridevo anche io.
La mia felicità era legata alla sua. Ogni volta che lei sorrideva, sorridevo anche io.
Tutti sorridono nella stessa lingua.
Quando qualcuno ti dice: “Sorridere è l’unico modo per affrontare la vita e tutti i suoi problemi, altrimenti sarà lei ad averla vinta”, io sempre rispondo cosi: “Non posso sorridere sempre, sarei un’ipocrita. Se oggi sorrido è perché la vita mi lo chiede.” Non posso sorridere se dentro di me ho solo sofferenza, dolore, angoscia, tristezza. Non posso sorridere quando vedo delle persone piangere perché hanno fame, quando vedo un bambino che chiede soldi da portare a casa. Non posso sorridere perché la vita ogni tanto è crudele con delle persone innocenti.
L’immaginazione delle donne è molto rapida: balza in un attimo dall’ammirazione all’amore, dall’amore al matrimonio.
Io sorrido all’oscurità, cosi non piangerò alla scomparsa della luce.
Il giorno più sprecato è quello in cui non abbiamo mai riso.
Perché la vita è bella e come il sorriso deve essere fonte di contagio, coraggio, non di suffragio. E per essere medicina che cura ogni tipo di male/malattia, non bisogna mai limitarla ai propri limiti, ma viverla seguendo la scia dei sogni e della libertà che ognuno di noi ha nel vivere sperando un domani migliore.