Antonio Giovanni Palermo – Società
Oggi per sopravvivere in questa società bisogno prenotare un posto all’inferno, purtroppo.
Oggi per sopravvivere in questa società bisogno prenotare un posto all’inferno, purtroppo.
Grecia. Avremmo gradito la voce, non di Joey Tempest che pure ci appassiona tanto, ma quella dell’Europa della Merkel. Sarebbe bastato dire: “Va bene, la vita è dura per tutti. È successo anche a noi: se, nel post seconda guerra mondiale, non ci avesse aiutato l’America – senza alcuna sicurezza che i loro soldi sarebbero tornati nelle casse dello zio Sam – saremmo ancora allo sbando. Sediamoci e discutiamo senza spocchia il problema”. Ma questo non è avvenuto.
L’aborto è il più grande distruttore della pace perché, se una madre può uccidere il suo stesso figlio, cosa impedisce che io uccida te e che tu uccida me? Non c’è più nessun ostacolo.
Ci hanno tolto il tempo per pensare. Ci costringono a vivere a ritmi così veloci, per non avere più tempo per riflettere, in modo che possano schiavizzarci sempre di più.
Lavorare nel mondo dello spettacolo in Italia negli anni novanta, e non avere rapporti con Berlusconi, è facile come lavorare al controllo delle nascite a Nazareth negli anni zero e non avere rapporti con Erode.
Non capisco perché schifosi maniaci e squallidi infamoni debbano essere giudicati con termini velati quali stalking e mobbing.
La burocrazia è tra le strutture sociali più difficili da distruggere.