Antonio Leonetti – Vita
Sono ciò che sono per non diventare ciò che non volevo essere.
Sono ciò che sono per non diventare ciò che non volevo essere.
Il miglior modo per comprendere la vita è di paragonarla a un gioco.
La vita ha una grande, grandissima sala d’attesa. Fissi la porta di quell’ascensore che speri si spalanchi all’improvviso. C’eri arrivata, eri lì, ti avrebbe portato in alto, lì a quel settimo cielo di cui avevi sempre sognato le nuvole e gli angeli, ma qualcuno più veloce l’ha chiamato prima di te; pensavi andasse su, invece l’hanno chiamato da sotto: avrebbe fatto meglio a far salire te! E le vite di tutti sono porte scorrevoli di ascensori di antichi palazzi che hanno dentro storie, quadri appesi a chiodi arrugginiti, stanze, segrete, sotterranei, armadi abitati da scheletri, pareti umide e qualche ornamento sfarzoso qua e là. Quanti ritardatari e quanta gente rimasta giù in questa grandissima sala d’attesa. Si fanno anche bell’incontri di tanto in tanto, altre volte brutti, ma ad accomunarci questa stessa necessità di raccontarci le vite e di quella volta in cui abbiamo perso l’ascensore e siamo rimasti a terra. Non ti resta che aspettare che la porta si apra per portarti a casa tua, lì al piano che ti è stato assegnato.
Volevo chiudere un brutto capitolo della mia vita, nella speranza di riuscire a ritrovare la strada, invece ora credo che per tutto il tempo io non abbia fatto altro che cercarti.
Vai nel cielo piccolo di mamma, ti abbracceranno gli angeli, ti accoglieranno le tenebre, le stelle ti illumineranno. Il sole ti riscalderà, quando il sole calerà, ci sarà la luna ad accoglierti e abbracciandoti ti cullerà.
C’è una vita che comincia ogni mattina, uscendo di casa per affrontare il mondo esterno ed una parallela che spinge per farsi largo nel nostro mondo interno. C’è una luce naturale o artificiale, che illumina gli ostacoli lungo il cammino ed una surreale che accende sogni e desideri dentro ognuno di noi, accendiamola.
Tutti nominano la vita, la vita, la vita. Intanto ringraziate i vostri genitori di avervela donata e poi nominatela in base alle sfide che vi ha mostrato e messo sul vostro cammino, dandovi modo di superarle a testa alta. Questa è la vita, una sfida dopo l’altra, per far in modo di imparare a sopravvivere in questo mondo dove i valori vengono buttati nel dimenticatoio.